Pesca: no alle telecamere a bordo, UE come Grande Fratello

La Commissione europea ha proposto di inserire all’interno del regolamento Controlli, in discussione adesso al Parlamento Ue, l’obbligo per i pescatori di dotarsi delle telecamere a bordo. Si tratta di un onere che andrà a colpire ulteriormente il settore della piccola pesca, tanto più in un momento di grave crisi come quello che stiamo vivendo. L’Europa continua a perseguire politiche che non tengono conto delle specificità della flotta artigianale del Mediterraneo e che, nel caso delle telecamere a bordo, configurano una violazione della privacy. In sede di commissione Pesca all’Eurocamera e in stretto coordinamento con i colleghi della Lega a Bruxelles e a Roma, farò di tutto per modificare questo regolamento, eliminando misure vessatorie e da Grande Fratello che non aiutano né l’ambiente, né i pescatori. Altro punto centrale del regolamento Controlli sarà l’affermazione di un principio di buon senso: la battaglia per la legalità nella pesca passa per regole chiare e attuabili, con sanzioni che siano proporzionate all’illecito commesso e con misure che non comportino disparità di trattamento tra i pescatori. Ricordo che l’Italia è il Paese Ue che ha attuato il miglior sistema di controllo, ma a fronte di ciò i nostri pescatori hanno pagato un prezzo troppo alto anche in confronto alle altre marinerie europee, oltre che rispetto ai pescatori extra-Ue. Questo dumping va fermato partendo proprio da una semplificazione burocratica. Il contrario di quello che abbiamo visto finora.