Per danni maltempo i fondi EU ci sono, il governo deve agire

Il maltempo di queste settimane ha provocato danni per 60 milioni di euro alle marinerie italiane, tra mancati guadagni e problemi alle strutture della pesca e dell’acquacoltura. La Commissione europea, rispondendo a una mia interrogazione, sostiene che le risorse Ue per indennizzare i pescatori colpiti ci sono e che spetta all’Italia attivarsi in tal senso. Mi rivolgo dunque al nostro governo affinché non perda ulteriore tempo e agisca subito per far fronte a una situazione che rischia di mettere ancora più in ginocchio un comparto già in crisi. Anche per colpa della stessa Ue

La conta dei danni potrebbe aumentare se si considerano le giornate di pesca perse (1 peschereccio su 3 è dovuto rimanere in porto), i porti insabbiati e i danni agli scafi delle imbarcazioni – continua – A soffrirne è principalmente la piccola pesca, soprattutto nel litorale nord-adriatico, in cui è stata pesantemente danneggiata anche l’attività della pesca alle vongole. Il Feamp, come ricorda la Commissione, può contribuire ai fondi di mutualizzazione per il pagamento di compensazioni finanziarie ai pescatori in caso di perdite economiche causate da condizioni climatiche avverse. Può inoltre contribuire a un’assicurazione degli stock acquicoli che copra le perdite dovute a calamità naturali o eventi climatici avversi. Gli strumenti ci sono, ma, dice Bruxelles, spetta all’autorità italiana di gestione del Feamp e ai suoi organismi intermedi selezionare e sostenere le operazioni previste da tale programma operativo. Roma batta un colpo, in altre parole.