Macron tuona, l’UE si inginocchia?

Reputo irresponsabile e paradossale l’atteggiamento del presidente francese Emmanuel Macron, il quale in un momento così difficile per il suo Paese e per gran parte dell’Europa, si permette di intimare ai vertici del Parlamento europeo di riportare la seduta plenaria a Strasburgo già dal prossimo mese. Irresponsabile, perché far spostare per appena 4 giorni di lavori migliaia di persone (tra l’altro con viaggi concentrati in determinate fasce orarie) rischia di favorire l’aumento di contagi tra il personale delle istituzioni. Tanto più che, stando ai media francesi, Strasburgo rischia di passare in zona rossa a causa dell’aumento dei casi di coronavirus.
Ma la richiesta di Macron è anche paradossale (e sintomo di una retorica ambientalista ipocrita), perché costringere migliaia di persone a spostarsi solo per una questione di orgoglio nazionale non solo costerà milioni di euro di fondi pubblici (la stima è che i traslochi pesino ogni anno oltre 100 milioni di euro), ma avrà un impatto sull’ambiente che, francamente, si potrebbe evitare (19mila tonnellate di Co2 prodotte annualmente nella spola tra Strasburgo e Bruxelles).
Dinanzi a una crisi come quella che stiamo vivendo occorrerebbe senso di responsabilità da parte di tutti. Quella che sembra mancare a Macron e ai suoi sodali, come l’ex premier Matteo Renzi.