Il mio intervento nella plenaria del 14/01/2020

Desidero innanzitutto augurare buon lavoro ai nostri vicini croati, un popolo con il quale noi italiani condividiamo anche uno splendido mare.

Il Mare Adriatico ci offre tanto buon pesce, ma in questi ultimi anni è stato bersaglio di DURE politiche restrittive da parte dell’Unione Europea.
Non da ultime le TAC in vigore dal 1° gennaio 2020 e altre riduzioni, come il taglio del 10% delle giornate in mare dei pescatori a strascico, che rischia di ridurre del 40% la sola produzione ittica italiana.

Tutto questo è stato causato dalla Commissione Europea che, invece di consultare il Parlamento in un’ottica di co-decisione, ha preferito bypassarlo e agire in sede di Commissione Generale per la Pesca del Mediterraneo (CGPM).

Per questo, È IMPORTANTE RAFFORZARE IL COORDINAMENTO TRA I NOSTRI STATI, e presentarci COMPATTI contro questo tentativo di delegittimazione del Parlamento, che è la voce dei cittadini.

L’impegno di Italia, Croazia e Slovenia per la pesca dev’essere CONGIUNTO per difendere e tutelare i pescatori, in un’ottica di buoni rapporti di vicinato.

Auspico, dunque, che questo semestre presidenziale possa fare tanto e bene per tutelare il comparto ittico europeo, iniziando col sostenere l’ammodernamento delle imbarcazioni e le misure socio- economiche nel Nuovo FEAMP.

Vista poi la presenza della Commissione, chiedo -e mi aspetto una risposta chiara- se intendono iniziare i negoziati o ritirare la proposta relativa al piano pluriennale dei piccoli pelagici dell’Adriatico, arenato da ormai troppo tempo.

Solo con politiche più efficaci, semplici e accessibili potremo garantire sviluppo e crescita economica di cittadini e imprese europee. Rafforziamo, quindi, anche i programmi di cooperazione regionale tra Stati, promuovendo ad esempio Interreg.