CONTRO IL CARO GAS CHE HA COLPITO LE VETRERIE DI MURANO SERVE FARE DI PIÙ

L’attenuazione dell’impatto dell’aumento dei prezzi dell’energia può essere affrontata nel medio termine con il “Fondo sociale europeo per il clima, dotato di 72 miliardi di euro”, che contribuirà “ad affrontare le cause profonde” del caro bollette anche per le piccole e medie imprese. È quanto scrive la Commissione europea rispondendo ad una mia interrogazione presentata sulla crisi delle vetrerie di Murano.

L’aumento spaventoso del prezzo del gas metano e di altre fonti energetiche che abbiamo visto in questi mesi sta colpendo, tra gli altri, anche le vetrerie di Murano, un patrimonio di tutto il mondo, come certificato dall’Unesco. Ecco perché ho chiesto alla Commissione di intervenire. Nella sua risposta, la commissaria all’Energia Kadri Simson concorda con la mia richiesta e invita l’Italia ad adottare una serie di misure, come il sostegno diretto. Cosa che per fortuna il governo, grazie all’impegno della Lega, ha già fatto, prevedendo 3 milioni di euro per aiutare i nostri maestri vetrai. Il problema, però, non finisce certo qui. Perché i rincari dei prezzi cui stiamo assistendo in questi mesi potrebbero diventare una costante del prossimo futuro in Italia come nel resto d’Europa, a causa anche di una transizione energetica troppo accelerata e poco attenta alle esigenze di famiglie e imprese. Bruxelles cita a tal proposito il Fondo sociale europeo per il clima come una sorta di cura per tutti i mali. Ma serve fare di più. Da un lato, serve garantire che tali risorse vadano a chi ne abbia realmente bisogno, come i settori più esporti alla crisi energetica. Dall’altro, occorre chiarire una volta per tutte che l’Europa non può fare a meno di fonti come il gas naturale. Mi auguro che la proposta della Commissione sulla tassonomia, che va nella giusta direzione, non venga affossata.