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Il radicchio è a rischio, servono misure di sostegno

Misure concrete per salvaguardare il settore del radicchio di Treviso Igp e incentivare pratiche agronomiche alternative ai metodi tradizionali, come l’utilizzo di semi autoresistenti, per aiutare i coltivatori a contenere i danni causati dal meteo anomalo. A causa delle alte temperature e delle piogge fuori stagione registrate finora, il settore del radicchio di Treviso è in forte crisi La frequente ricorrenza di stagioni invernali sempre più miti sta rendendo il territorio tipico del radicchio poco adatto alla coltivazione, con il rischio concreto di una perdita media del 20-30% della produzione di radicchio di Treviso Igp. Ciò potrebbe obbligare molti agricoltori della zona a abbandonarne la produzione locale, alla ricerca di terreni con un clima più freddo che possano garantire la continuità di una delle eccellenze del made in Italy. I coltivatori stanno valutando di utilizzare semi autoresistenti con piante che si possano adattare nel tempo al nuovo clima e autodifendersi senza l’utilizzo di sostanze chimiche, andando a ridurre così anche l’utilizzo di prodotti fitosanitari. Serve un chiaro intervento da parte dell’Europa. Il radicchio non è solo un simbolo del made in Italy, ma è un’eccellenza europea che non possiamo perdere. Occorrono misure concrete di sostegno al settore e investimenti per l’innovazione. I nostri agricoltori non possono essere lasciati soli dinanzi a una sfida epocale.

Ecco il fondo UE di solidarietà per alluvione 2019, ora fare presto per assegnare risorse

Al Parlamento Europeo abbiamo dato il via libera a uno stanziamento di 211,7 milioni di euro, provenienti dal Fondo di solidarietà, a favore dell’Italia, per la precisione delle 17 regioni colpite dalle alluvioni di ottobre e novembre dello scorso anno. Al Veneto dovrebbe andare la parte più cospicua di questo stanziamento, dal momento che ben un terzo dei danni dichiarati dal governo italiano riguardano questa regione.
Le immagini di Venezia allagata, con danni ingenti alla città e al suo patrimonio artistico-culturale, hanno fatto il giro del mondo e sono ancora fonte di dolore. Ma non vanno dimenticate le altre realtà del territorio colpite dal maltempo, da Chioggia a Scardovari, da Jesolo alle varie località balneari del litorale che pure subirono danni particolarmente rilevanti.
Lo stanziamento del Fondo di solidarietà non basterà certo a coprire l’intero ammontare dei danni, calcolati in ben 1,8 miliardi. Inoltre, ricordo sempre che questi soldi non sono affatto un ‘gentile regalo’ di Bruxelles, semmai una parziale compensazione del nostro contributo annuale all’Ue, che è sempre maggiori di quello che riceviamo. A ogni modo, queste risorse sono un punto di partenza per ripartire subito, vista anche la nuova emergenza che ci ha colpiti. Il governo italiano si attivi e recuperi il tempo che esso stesso ha perduto quando, all’indomani dell’alluvione e nonostante le richieste della Lega, l’Italia avrebbe potuto ottenere un anticipo del Fondo, come previsto dalle regole. Oggi più che mai, un nuovo ritardo sarebbe uno schiaffo inaccettabile ai nostri territori.

UE ammette l’errore sulla pesca e smentisce PD e M5S

Tanto tuonò che piovve. Sulla pesca avevamo ragione noi: senza modifiche al regolamento Ue, il Feamp non può essere utilizzato per sostenere i nostri pescatori costretti ad interrompere la loro attività. Lo avevamo provato a spiegare al Parlamento e, personalmente, avevo cercato fin da subito di far capire che c’era questa necessità, ma evidentemente non c’è peggior sordo di con vuol sentire tant’è che, a causa dell’opposizione di Pd e 5 Stelle, i nostri emendamenti proposti al riguardo erano stati bocciati.

Ora, l’Ue ha finalmente riconosciuto l’errore e, ad una settimana dal voto del Parlamento Europeo sulla procedura d’urgenza per l’epidemia Coronavirus, la Commissione  ha compreso la necessità di rivedere i provvedimenti approvati, nel merito dando ragione alla Lega. I fatti confermano quindi, come già avevo sottolineato, che i nostri emendamenti erano motivati e dimostravano che i testi fossero da perfezionare. La Commissione riconosce la necessità, che noi e tante Regioni italiane avevamo evidenziato, di modificare e semplificare alcune regole di spesa dei fondi strutturali Ue per rispondere alla crisi in corso, ancor più per la pesca. L’Europa ha compreso l’errore e ripropone proprio quello che noi avevamo chiesto che poteva essere già in vigore, mentre ora si dovrà attendere la fine dell’iter legislativo.

Ciò dopo una inutile e politicamente strumentale perdita di tempo che non ha fatto altro che aggravare ulteriormente la situazione già pesante del comparto. La Commissione riconosce dunque la bontà dei nostri contenuti, mentre M5s e Pd ci davano degli irresponsabili: dovrebbero vergognarsi e chiedere scusa agli italiani per le loro bugie e per il loro atteggiamento ipocrita

Il mio intervento nella plenaria del 14/01/2020

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Desidero innanzitutto augurare buon lavoro ai nostri vicini croati, un popolo con il quale noi italiani condividiamo anche uno splendido mare.

Il Mare Adriatico ci offre tanto buon pesce, ma in questi ultimi anni è stato bersaglio di DURE politiche restrittive da parte dell’Unione Europea.
Non da ultime le TAC in vigore dal 1° gennaio 2020 e altre riduzioni, come il taglio del 10% delle giornate in mare dei pescatori a strascico, che rischia di ridurre del 40% la sola produzione ittica italiana.

Tutto questo è stato causato dalla Commissione Europea che, invece di consultare il Parlamento in un’ottica di co-decisione, ha preferito bypassarlo e agire in sede di Commissione Generale per la Pesca del Mediterraneo (CGPM).

Per questo, È IMPORTANTE RAFFORZARE IL COORDINAMENTO TRA I NOSTRI STATI, e presentarci COMPATTI contro questo tentativo di delegittimazione del Parlamento, che è la voce dei cittadini.

L’impegno di Italia, Croazia e Slovenia per la pesca dev’essere CONGIUNTO per difendere e tutelare i pescatori, in un’ottica di buoni rapporti di vicinato.

Auspico, dunque, che questo semestre presidenziale possa fare tanto e bene per tutelare il comparto ittico europeo, iniziando col sostenere l’ammodernamento delle imbarcazioni e le misure socio- economiche nel Nuovo FEAMP.

Vista poi la presenza della Commissione, chiedo -e mi aspetto una risposta chiara- se intendono iniziare i negoziati o ritirare la proposta relativa al piano pluriennale dei piccoli pelagici dell’Adriatico, arenato da ormai troppo tempo.

Solo con politiche più efficaci, semplici e accessibili potremo garantire sviluppo e crescita economica di cittadini e imprese europee. Rafforziamo, quindi, anche i programmi di cooperazione regionale tra Stati, promuovendo ad esempio Interreg.

 

Europa vuole vietare imballaggi plastica, colpo a industria italiana da 7,8 mld

La Commissione Europea ha annunciato l’intenzione di introdurre il divieto al commercio in tutta l’Ue degli imballaggi di plastica monouso. Sarebbe una catastrofe per l’industria italiana, in particolare quella dell’Emilia-Romagna, leader mondiale proprio nel settore della costruzione di macchinari per il packaging con 4,4 miliardi di fatturato annuo delle imprese locali, il 61,9% del totale nazionale.

Un’industria che vale 7,8 miliardi di euro all’anno, con oltre 200 industrie e 350 mila piccole e medie imprese che danno lavoro a migliaia di italiani. Un colpo al cuore del made in Italy industriale che avrebbe gravi ripercussioni anche sull’agroalimentare, che assorbe il 60% della produzione di questi macchinari. Dopo la plastic tax del governo Pd-5 stelle, un nuovo tentativo di distruggere l’economia italiana nel nome del falso ambientalismo: tutelare l’ambiente non vuol dire mandare sul lastrico famiglie e imprese, ma promuovere una transizione che consenta ai produttori e ai mercati di adeguarsi a un nuovo paradigma.

Ecco perché noi della Lega ci opporremo in Parlamento Europeo e in tutte le sedi a proposte che vogliono mettere al bando un’intera industria. Mi chiedo che ne pensa il governatore dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, dal momento che questa geniale idea arriva da quella Commissione europea di cui il Pd, con l’ex premier Paolo Gentiloni, è parte integrante.

È ufficiale, 19441 volte grazie! Sono la vostra Parlamentare dell’Unione Europea.

È ufficiale!
Dopo la verifica della Corte Suprema di Cassazione i posti assegnati alla Lega nella Circoscrizione Nord-Orientale sono 7 e sono diventata a tutti gli effetti Parlamentare dell’Unione Europea.

Voglio ringraziare tutte le persone che con il loro voto hanno creduto in me e soprattutto al mio Staff instancabile che mi è stato vicino in tutti i momenti. Vorrei potervi stringere la mano uno ad uno e ringraziarvi di cuore per questa possibilità.

Già da questi giorni vi terrò aggiornati sull’andamento della mia attività da Europarlamentare che nei prossimi 5 anni svolgerò tenendo a mente ciò che ho detto nella campagna elettorale appena terminata.

Grazie ancora, un abbraccio forte.

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