Mese: Agosto 2023

Adriatico ha bisogno di soluzioni, non mancette

L’invasione del granchio blu che ha colpito le regioni dell’Adriatico, in particolare Veneto, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia, devastando allevamenti di molluschi e danneggiando più di 4000 operatori ittici, va affrontata con soluzioni lungimiranti e politiche mirate, avvalendosi di supporto scientifico e di attrezzi e strumenti efficaci che ne consentano il contenimento. Inoltre, occorre promuovere uso e consumo sicuri. È quanto chiedo alla Commissione europea in un’interrogazione urgente che ho inviato oggi. Per far fronte ai danni economici provocati dal granchio blu, le mancette non bastano. Già nel 2021, sempre a seguito di una mia interrogazione, Bruxelles aveva individuato le risorse Ue che possono essere messe in campo a sostegno dei nostri pescatori: il Feampa, il programma per l’ambiente e l’azione per il clima, e i fondi della politica di coesione. Si è perso troppo tempo da allora: occorre subito mobilitare queste risorse per salvaguardare le produzioni, altrimenti i danni saranno incontenibili e si riverseranno anche su altri settori, a partire da quello turistico. Da capogruppo di Identità e democrazia in commissione Pesca, continuerò a tenere alta l’attenzione a Bruxelles sul granchio blu attraverso l’interlocuzione continua che ho avviato con la Commissione e le azioni in Parlamento. Siamo dinanzi a un’emergenza che è diventata anche ambientale, perché la grande biodiversità del nostro Adriatico è messa a repentaglio. Per questo l’ambientalista Commissione europea dovrebbe avere tutto l’interesse ad affrontare il problema e supportare la nostra pesca.

Granchio blu: bene l’intervento di Zaia, lo riporterò anche in Europa

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Bene la richiesta di Luca Zaia al Governo affinché venga dichiarato lo stato d’emergenza per la proliferazione nociva del granchio blu. I dati parlano chiaro sui danni che questa specie aliena ha creato e sta creando alla pesca e all’acquacoltura, alla biodiversità e all’ambiente. Sono intervenuta più volte in sede europea già dal 2020, lavorando in sintonia con la Regione Veneto e il comparto, e da allora le condizioni si sono aggravate, rendendo necessario prendere delle misure urgenti, che coinvolgano direttamente pescatori e acquacoltori, per trovare insieme soluzioni che consentano di pescare, commercializzare e smaltire il granchio blu. L’emergenza interessa tutto l’Alto Adriatico, poiché oltre alla costa veneta coinvolge anche quelle del Friuli Venezia Giulia e dell’Emilia Romagna, per cui, pur rilevando che il Governo sia già intervenuto con uno stanziamento di 2,9 milioni e che anche la Regione Veneto abbia deciso di intervenire con il proprio bilancio, a questo punto la portata dei danni è tale che occorre affrontare la situazione con maggiore concretezza e visione a lungo termine a tutti i livelli.
Dev’essere chiara a tutti la portata di questa catastrofe per la nostra pesca, i nostri allevamenti di vongole, cozze e ostriche, e la nostra identità alimentare, perché le conseguenze si protrarranno e saranno devastanti se non si agirà di concerto con gli operatori del settore. Per questo, alla ripresa dei lavori del Parlamento Europeo, riporterò con forza questo problema all’attenzione dell’Europa, sollecitando che vengano valutate forme di aiuto e sostegno per il comparto ittico e di ricerche scientifiche che forniscano un supporto a lungo termine alle attività di pesca e acquacoltura considerato che il granchio blu rischia di cambiare non solo l’ecosistema, ma anche la nostra realtà produttiva. Chiederò anche un maggior impegno per promuovere il consumo del granchio blu sulle nostre tavole attraverso campagne di promozione che coinvolgano scuole di cucina, ristorazione, enti locali, associazioni e aziende.
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