Mese: Aprile 2023

Settore Pesca in ginocchio

Ho colto questa occasione per farmi portavoce del grido d’allarme dei nostri pescatori. Il Piano d’azione marino proposto dalla Commissione Ue sembra ideato per mettere definitivamente in ginocchio la pesca europea, e aprire la strada all’import indiscriminato da Paesi terzi, o peggio, alle multinazionali che stanno investendo su cibo artificiale. Vietare la pesca a strascico, come propone Bruxelles, vuol dire far fallire ben 7000 imbarcazioni in Ue, di cui 2088 solo in Italia,  e veder sparire intere filiere ittiche. Parliamo di un comparto che nel nostro Paese sbarca il 33% del prodotto ittico nazionale, per un valore pari al 46% del fatturato totale.  Il danno, dunque, sarebbe enorme ma Bruxelles non sembra volersi fermare qui: il Piano propone anche di eliminare l’esenzione Iva per i carburanti, ossia  l’unico aiuto reale che permette ai pescatori di continuare a pescare in modo economicamente sostenibile, come abbiamo visto con la recente crisi energetica.

Delle due, l’una: o la Commissione non conosce lo stato della pesca europea, oppure sta volutamente ponendo le basi per la sua definitiva scomparsa. Quale che sia il caso, noi della Lega non permetteremo un’ulteriore stretta sulla pelle dei nostri pescatori nel nome di un’ideologia ecologista nefasta. Se vogliamo salvare i nostri mari, le nostre comunità costiere, abbiamo bisogno dei pescatori. Bruxelles se lo metta chiaro in testa.

Equiparare le emissioni degli allevamenti a quelle industriali mette a rischio la sovranità alimentare

La revisione della direttiva sulle emissioni industriali, per come è stata concepita, rappresenta un grave rischio per la sovranità e la sicurezza alimentare, e potrebbe costringere migliaia di aziende alla chiusura, con conseguenze enormi per l’occupazione e per l’economia delle aree rurali. Le emissioni dell’agricoltura non possono essere paragonate a quelle di altri settori industriali, come propone la Commissione europea. È sbagliato da un punto di vista scientifico, in primo luogo: il metano prodotto dagli allevamenti è riassorbito in tempi rapidi dalle piante e rientra nel ciclo vitale.

Inoltre, con il potenziamento del carbon farming, agricoltura e allevamenti potrebbero compensare le loro emissioni diventando settori chiave per raggiungere la neutralità climatica. La proposta di Bruxelles sembra dimenticare tutto questo, e si basa su dati obsoleti. Per esempio, dimentica di dire che in Europa il peso delle emissioni del settore agricolo è tra il 7 e il 10%, nettamente inferiore a quello del resto del globo (14%). In Italia, poi, tale valore è ancora più basso, intorno al 5%.

Ancora una volta, l’ideologia ecologista dell’Ue rischia di provocare un danno enorme alle nostre aziende, che applicano gli standard più elevati al mondo, a favore dell’importazione da Paesi terzi, dove l’impatto della produzione sul clima è ben più alto, o peggio della carne artificiale. In commissione Agricoltura al Parlamento europeo ci siamo opposti con successo a questa pericolosa deriva. Adesso, la battaglia si sposta in commissione Ambiente.

Noi della Lega faremo tutto il possibile per difendere i nostri allevatori

La Sinistra non vede il problema…

Per la sinistra, Pd compreso, è vietato definire emergenza la situazione che l’Italia sta affrontando sui migranti. Al Parlamento Europeo parleremo di migrazione, ma la richiesta, da noi sostenuta, di un dibattito specifico sull’emergenza italiana è stata bocciata a causa della maggioranza e del Pd. Forse la sinistra ha paura di ammettere che la linea della Lega sui migranti sta ottenendo sempre più consensi in Europa. Un segnale importante era arrivato dal presidente del Ppe, Manfred Weber, che aveva bacchettato Germania e Francia per l’assoluto immobilismo di fronte all’emergenza che l’Italia sta vivendo, ribadendo quello che diciamo da tempo, ossia che serve un piano europeo per fermare i flussi che sia rivolto ai Paesi terzi di transito e soprattutto di partenza.

La proposta iniziale, sulla quale come Lega eravamo d’accordo, era proprio quella di un dibattito in aula “sulla necessità di solidarietà dell’UE all’Italia che sta affrontando una situazione d’emergenza a causa dell’incremento dei flussi dei migranti”, ma da parte della sinistra, con il PD in prima fila, c’è stato il voto contrario, con la successiva controproposta di un dibattito con un titolo diverso, in cui si sposta il ‘focus’ sui migranti e non sui flussi e, soprattutto, su tutta la parte relativa alla questione emergenziale e agli aiuti all’Italia. Un vero e proprio voltafaccia e come Lega non ci stiamo perchè i nostri cittadini, i nostri amministratori locali sono stanchi delle parole.

Servono fatti. L’Europa deve darsi una svegliata e non lasciare ancora una volta l’Italia a fare i conti con l’emergenza.

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